Cenni storici sul volo in Ticino e a Lugano in particolare
1901
A Berna, il 31 marzo, è fondato l’Aero Club Svizzero (AeCS – Sede centrale), su iniziativa di alcuni piloti di pallone (Ballonfahrer) con presidente Edi Schweizer, alias Spelterini.
1919
Davanti alla sede dei canottieri di Lugano, si apre la prima stazione di idrovolanti del Canton Ticino. Il pilota ginevrino di origini italiane Emilio Taddeoli fa pagare 100 franchi (all’epoca una cifra mostruosa) per un giro di prova.
1911 – 1919
Al Campo Marzio si tiene il primo meeting aviatorio del Ticino. Poter osservare un aereo rappresenta un evento rarissimo e impressionante. La star invitata è il pilota parigino Georges Legagneaux, che arriva a Lugano con il suo monoplano Blériot da 150 hp. Legagneaux si alza in volo verso il lago, e poi vola attorno al San Salvatore. I proprietari di automobili e carrozze che sostano per assistere allo show pagano 10 franchi. Per poter ammirare il monoplano da vicino bisognava pagare 50 centesimi. Altre manifestazioni si tengono a Bellinzona, poi a Locarno nel 1912 e ancora a Bellinzona nel 1912
1935
Il 25 gennaio, a Locarno è fondato l’Aero Club Svizzero Sezione di Locarno.
Il 14 febbraio viene fondato l’Aero Club Svizzero, Sezione di Lugano, al Bar Golf di Lugano, promotore il 1° tenente Mumenthaler con circa 40 soci. In seguito diventerà Aero Club Lugano. Il primo comitato direttivo è composto dall’avvocato Rodolfo Bordoni, presidente e municipale; ing. Arrigo Bianchi, vicepresidente e sindaco; Swen Mumenthaler, segretario, 1° tenente pilota militare; dott. Vittorio Frizzoni, cassiere. Fin dalla prima assemblea si sottolinea che Lugano, come centro turistico nazionale e internazionale, necessita di un campo d’aviazione. Il piano di Bioggio-Agno si presta ottimamente a tale scopo per ottenere una pista lunga 1000 metri e larga 100, che è la dimensione prevista per un campo doganale di seconda classe in quegli anni.
Verso la fine dell’anno, un ispettore federale dell’aviazione svizzera viene nel Ticino per esaminare la creazione di un aeroporto luganese nel piano del Vedeggio. Del problema si occupa l’architetto Americo Marazzi, municipale e membro di comitato. I soci della Sezione aumentano rapidamente.
1936
L’8 febbraio viene costituito il Gruppo Volo a Vela del quale è promotore il 1° tenente pilota Werner Kessel e come aiuto finanziario vengono accordati 100 franchi. Il 20 marzo viene fondato il Gruppo Modelli di Lugano.
1937
Il 17 ottobre, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, viene organizzata una manifestazione aerea con l’appoggio dell’Aero Club Svizzero e del Comune di Lugano. Il meeting, con 22 aeroplani, viene filmato e vi partecipano anche velivoli provenienti dall’Italia.
1938
Il dottor Vittorio Frizzoni, diventato vice-presidente, il 3 febbraio concede l’uso dei prati con l’unito hangar, il piccolo hangar a nord del campo, da lui appena acquistati e apre la prima scuola di pilotaggio che si affianca a quella del volo a vela.
1938
Il 27 agosto si inaugura il campo di Agno. La giornata coincide purtroppo con la sciagura del Muotathal che priva l’aviazione militare elvetica di 8 piloti e osservatori, tra cui il locarnese Decio Bacilieri, comandante della squadriglia 10 (erano 5 biplani Fokker C5) e il socio promotore 1° tenente Sven Mumenthaler. I due piloti sono attesi invano quel giorno ad Agno. In ricordo della tragedia nasce l’inno dei piloti militari svizzeri: “Canzone dell’aviatore Voglio volare”, dedicato alla Compagnia d’aviazione 10, con parole e musica di Waldes Keller. Il 5° Fokker riuscì a passare le Alpi.
Ali infrante, testo del col. Virgilio Massarotti
1939
Il 5 giugno, l’Ufficio Aereo Federale stanzia un credito 20’000 franchi per il progetto del campo di Agno, che prevede l’utilizzazione con i militari.
1941
Un gruppo di soldati internati polacchi si occupa di risanare il terreno con drenaggi lungo 8 chilometri. Il socio della Sezione Pietro Bindella, pure direttore della Pro Lugano, si impegna affinchè il Comune concorra alla sistemazione di un Campo d’atterraggio attrezzato. Diventato presidente della Sezione il dottor Frizzoni che è pure istruttore di volo, facilita da parte sua, l’attività del Gruppo Volo a Vela con la costruzione di uno scivolo sotto la vetta del Monte Brè. L’attività dell’Aero Club Lugano continua anche durante la guerra, soprattutto per quel che riguarda l’ottenimento del sussidio federale per il potenzionamento del campo di Agno.
1947 – 1948
L’Assemblea autorizza il comitato, sotto la presidenza dell’avvocato Waldo Riva, all’acquisto di 2’000 metri quadrati di terreno per la costruzione di un’aviorimessa, che avrebbe avuto in seguito una grande importanza. I lavori diretti dall’Ing. Pino Pedrolini terminano nell’ottobre 1947 e l’opera venne a costare 90’000 franchi. Nel 1948, l’Ufficio Aereo Federale decide che la gestione del campo di Agno è affidata esclusivamente alla Sezione di Lugano dell’Aero Club.
1949
Viene fondata la Società Anonima Luganese per la Gestione dell’Aeroporto (SALGA), presieduta dall’avv. Waldo Riva, che subentra all’Aero Club Lugano nella gestione dell’aerodromo di Agno. Grazie alle gare che vi vengono periodicamente organizzate, il campo di Agno attira sempre più l’interesse del pubblico ed è frequentato da un crescente numero di velivoli italiani.
1951
È organizzato l’arrivo del Giro aereo della Svizzera. L’attività della scuola di volo con l’istruttore Ruggero Bucci diventa sempre più intensa. Nel frattempo Lugano attira l’imprenditore industriale tessile Alfonso Müller di Wipperführt, ricco proprietario di fabbriche in Germania e in Austria. Egli aveva conseguito il brevetto di Pilota Privato a Locarno. Viene attirato a Lugano per la sua bellezza naturale, ma anche dai politici luganesi che ne fiutarono l’affare. Infatti Müller fece costruire una mega villa a Montagnola e all’aeroporto di Agno costruì il complesso alberghiero “La Perla” con tanto di torre di controllo aereo. Per le numerose trasferte alle sue fabbriche sparse in tutta Europa (Germania, Belgio, Austria, Italia, nonchè in Tunisia e Cuba) acquistò vari aeroplani possedendo alla fine due bimotori Beech Qeen-Air 80 pressurizzati (10 posti) e assumendo pure un pilota professionale per il trasporto del suo staff dirigenziale.
1956 – 1958
Viene costituita la Società Aeroporto di Lugano che nel 1958 assume la direzione tecnica del Rally aereo internazionale della Perla del Sud. La manifestazione si svolge il 29-30 marzo per sottolineare l’inaugurazione del complesso alberghiero della Perla di Agno.
1959
La Società Aeroporto, di proprietà di Müller, assorbe la SALGA, assumendo gestione e direzione del campo. Capocampo di Agno diventa il pilota istruttore Bruno Rusca, alle dipendenze di Müller.
1960
Müller decide che per i suoi velivoli veloci e capienti ha bisogno di una pista asfaltata. Per cui si fa promotore e ne finanzia la costruzione. Acquista un Beech Marquis, Turboelica Beech Baron con motori Astazou e in seguito due velivoli Beech Queen-Air 80. Durante uno dei suoi voli Müller, in provenienza da Wipperführt, non ancora abilitato su quel tipo di aereo, distrugge il velivolo Marquis sulla pista di Lugano-Agno: estrae gli inversori di spinta a 5 metri di altezza cadendo al suolo come un sasso e rimanendo incolume. La stessa sera ordina un Beech Queenair 80 ancora più performante.
1960 – 1963
Dopo la costruzione della pista in duro, sorgono contrasti tra Müller, proprietario dell’aeroporto, e gli altri utenti.
1963
Il 6 febbraio, al Bar Golf di Lugano, su iniziativa dell’ing. Louis Ferretti, i piloti attivi, per aver maggior influenza, fondano il Gruppo Volo Motore Lugano. Il comitato è composto dal presidente Ing. Louis Ferretti, vice-pres. Rag. Ugo Bianchi e membri Bruno Rezzonico (istruttore), Giuseppe Scossa, Aloisio Bresaola, Andrea Albisetti. Si acquistano 2 velivoli: un Piper 90 HP e un Cessna 175.
1963
L’industriale Alfons Müller è ricercato in Germania per frode allo Stato (mancato pagamento d’imposte). Egli non se ne cura più di quel tanto e continua i suoi viaggi, pilotando il suo velivolo. Possiede un semplice brevetto di pilota privato per il volo a vista. Durante uno di questi voli, confidando nel suo autopilota, entra nelle nubi in volo strumentale, senza avvisare i controllori di volo. Sorvolando Francoforte nelle nubi, a causa della forte turbolenza provocata dalla scia di un Jet militare, l’autopilota si disinserisce e Müller perde il controllo del velivolo. Nella discesa il pilota tira repentinamente i comandi del velivolo, perdendo il timone di coda e precipitando in vite piatta. Müller è seduto nel cockpit, mentre in cabina ci sono 2 passeggeri. Il velivolo ruotando sull’asse verticale, cade sul tetto di un casolare e, grazie alla rotazione il pilota viene proiettato fuori dalla cabina di pilotaggio, che si era spezzata. Ha la fortuna di passare attraverso una finestra e di finire in un prato con una gamba e una spalla rotta. I passeggeri rimasti in cabina vengono schiacciati dai muri della casa e muoiono sul colpo. Müller viene ricoverato in ospedale e piantonato, ma pagando una cauzione allo Stato riesce a lasciare la Germania. In seguito la sua stella si oscura ed è costretto a pagare le tasse pendenti allo Stato germanico mentre le sue fabbriche sono vendute.
La storia di Müller non finisce qui. Egli, oltre quello di Lugano, aveva riconosciuto anche il potenziale dell’Isola d’Elba dove era intenzionato a costruirvi una fabbrica per tessili. La pista di Porto Ferraio è troppo corta (solo 500 metri) e incarica l’ing. Louis Ferretti, che vi si reca spesso in villeggiatura e conosce la gente del luogo, di progettare e costruire una pista sui 1000 metri. Stessa sorte capita anche per il campo d’aviazione dell’Elba che, una volta terminati i lavori, viene ritirato dallo Stato Italiano.
Nell’aprile 1963, i contrasti sull’aeroporto di Lugano si accentuano e Müller decide di punto in bianco di riservare la pista esclusivamente per uso personale. Per poter continuare l’attività i piloti attivi devono spostare gli aeroplani sull’aeroporto di Locarno. Il 7 maggio 1963, l’Ufficio Aereo Federale toglie a Müller la concessione di volo rilasciata per l’aeroporto di Agno, sul quale viene sospesa ogni attività. L’Aero Club Lugano si adopera per risolvere la situazione. La Città di Lugano in una riunione del 7 maggio 1963, comunica di essere in trattativa con Müller per l’acquisto (o eventuale esproprio) dell’aeroporto di Agno per 3’500’000 franchi. Viene così costituita la “Avilù S.A. Lugano” presieduta dall’avv. Waldo Riva.
1964
Il 12 febbraio, l’Aero Club Lugano riconosce ufficialmente il Gruppo Volo Motore Lugano nella sua Sezione. A partire da questa data il Comitato dell’Aero Club Lugano verrà in prevalenza composto da piloti attivi del Gruppo Volo Motore Lugano.
Dopo il 1964
Il 16 dicembre 1965, il Consiglio comunale di Lugano acquista altri terreni nella zona aeroportuale e delibera la direzione del campo alla neo costituita Avilù SA che, oltre a ritirare tutti i velivoli del Gruppo gestirà l’aeroporto, la scuola e i voli commerciali.
1967
I piloti ticinesi Bruno Rezzonico e Renato Piattini sono i primi ad operare come piloti di una società privata sull’aeroporto di Lugano-Agno (1’200 metri di lunghezza), con un velivolo a reazione del tipo HS125 Hawker Siddeley, costruito in Inghilterra. Rezzonico e Piattini sono istruiti ad Hatfield dal pilota militare collaudatore dei Penrose della RAF, la Royal Air Force britannica.
1970
Con la nomina dell’arch. Giampiero Camponovo a presidente del GVML, si assiste alla rinascita del Gruppo Volo Motore Lugano. Il socio rag. Ugo Bianchi di Stabio regala un prefabbricato che diventerà il nuovo ritrovo sociale del Gruppo.
1971
l’Aero Club Lugano (presidente Franco Cattaneo) e il GVML (presidente arch. Giampiero Camponovo) organizzano sull’arco di 3 giornate, il primo Salone Internazionale dell’aviazione che riscontra un grande successo. Il lavoro di preparazione è enorme e ben congeniato. Grazie al fatto che a Lugano dal 1967 operava un velivolo a reazione HS125 e soprattutto grazie al pilota collaudatore del Penrose, che vi era rimasto per una settimana con Rezzonico e Piattini, vengono allacciate delle relazioni che portano all’invito alla partecipazione del velivolo militare a reazione “Harrier” Hawker Siddeley a decollo verticale, appena entrato sul mercato. L’invito è facilitato dal fatto che la ditta costruttrice voleva vendere il velivolo ad altre nazioni tra cui la Svizzera e che l’Aero Club Lugano desiderava presentarlo alla manifestazione aerea. Giampiero Camponovo, Bruno Rezzonico e Franco Cattaneo si recano a Berna dal Consigliere federale Nello Celio (cognato di Franco Cattaneo) per ottenere il permesso d’entrata su territorio svizzero di un velivolo a reazione militare straniero. Il permesso viene accordato con la clausola che al meeting aereo partecipasse anche la pattuglia acrobatica svizzera. Il velivolo „Harrier“ avrebbe però dovuto arrivare in volo accompagnato da un velivolo civile. L’“Harrier“ atterra a Malpensa scortato da un HS125 civile. Dato che i piloti non conoscono l’aeroporto di Lugano-Agno, Bruno Rezzonico si reca a Malpensa con un monomotore Cessna 175 e volando in pattuglia a circa 100 nodi, lo porta fino a Lugano.
1973
Visto l’enorme successo il Salone viene ripetuto.
1976
La positiva esperienza avuta con i Saloni dell’aviazione spronano gli indomiti presidenti ad un’altra grande e riuscita manifestazione per ricordare il 75° dell’Aero Club Svizzero.
1985
Viene svolta, su due giornate e con un’esposizione statica, una manifestazione aerea per celebrare degnamente il 50° di fondazione della Sezione Luganese dell’Aero Club Svizzero. La manifestazione ottiene un enorme successo. La compagnia regionale Crossair partecipa con voli passeggeri a basso prezzo.
Anni 80
Le esigenze dei voli di linea regionali svolti di Crossair, insediatasi nel 1980, obbligano la Città di Lugano a pianificare e ristrutturare tutto il Terminal. Si esegue una nuova pavimentazione della pista con la posa di una catenaria luminosa per i voli di notte. Sono sistemati il piazzale, i parcheggi e la torre di controllo per il traffico aereo. Questi lavori vengono eseguiti in varie fasi. Nel frattempo l’assemblea dell’AeCL conferisce al comitato e al suo presidente architetto Giampiero Camponovo il mandato di risolvere il problema dell’adeguamento delle strutture di proprietà dell’AeCL. Nel 1988 viene demolita l’aviorimessa di legno per far posto a una costruzione più funzionale con l’hangar, gli uffici, la sala di riunione e il ristorante. La palazzina viene completata nel 1989 ed è ancora oggi la sede dell’Aeroclub Lugano.